IL PROGETTO

Il progetto

Il progetto

Considerato il  ruolo centrale della figura di Carlo Scarpa (Venezia 1906-Sendai 1978) nel panorama dell’architettura contemporanea, nel 2002 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione del Veneto costituirono un Comitato paritetico Carlo Scarpa, finalizzato alla conoscenza, conservazione e valorizzazione dell’opera dell’architetto.

La Regione del Veneto ha destinato risorse rilevanti a un insieme integrato di iniziative promosse e sostenute dal Comitato paritetico, tra le quali si ricordano le indagini conoscitive, il rilievo e il restauro di un gruppo di edifici scarpiani – compreso il Museo di Castelvecchio di Verona – e una sistematica campagna di acquisizione dei disegni presenti in collezioni private e presso gli artigiani. Questi disegni furono poi assegnati in deposito al Museo di Castelvecchio per finalità di conservazione e valorizzazione, e si aggiunsero quindi al primo nucleo  dei disegni del maestro relativi al restauro e allestimento del museo veronese. Tale corpus grafico compone l’attuale archivio digitale.

Testimonianze dirette del ruolo che il Museo di Castelvecchio e l’Archivio Scarpa hanno guadagnato nel corso degli anni, e del complesso di studi e interessi generati, sono le numerose donazioni da parte di privati tra cui gli storici rilievi a china su carta da lucido di Richard Murphy, i numerosi disegni strutturali dell’ingegnere Renato Scarazzai riguardanti la Banca Popolare di Verona e i progetti per la sistemazione di palazzo Brusarosco di Vicenza conservati dagli eredi di Ettore Gallo.
Per completare ulteriormente il quadro delle informazioni sull’opera scarpiana a Verona sono entrati virtualmente nell’Archivio i disegni relativi a casa Ottolenghi e alla Banca Popolare di Verona (di proprietà della Fondazione MAXXI e conservati all’Archivio di Stato di Treviso), quelli provenienti dalle falegnamerie Anfodillo di Venezia (conservati al MAK di Vienna) e quelli sulla produzione dei mobili per Gavina dall’archivio privato di Sandro Bagnoli. Infine si sono raccolte le tavole in pdf dei rilievi dei progetti veneziani del maestro.
L’Archivio accoglie anche un fondo fotografico di immagini storiche e di cantiere catalogate dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, che ha realizzato la Fototeca delle opere dell’architetto, con la raccolta di foto storiche, una nuova campagna fotografica e il progetto di una videoteca di interviste a committenti, collaboratori, interlocutori ed esecutori.
La prospettive future sono rivolte ad aprire ulteriormente l’Archivio verso l’esterno, accogliendo le donazioni di architetti che con il loro contributo vogliano lasciare una ‘traccia’ del loro operato, nella scia del lascito del 2022 dell’architetto Ferruccio Franzoia. La donazione di quest’ultimo, presentata in mostra nella sala Boggian nel 2022-23, con il suo archivio grafico, ha evidenziato l’originalità del suo lavoro progettuale maturato sotto l’influenza di Carlo Scarpa.

Digitalizzazione

La digitalizzazione di gran parte dei disegni è stata realizzata con l’obiettivo di una sostituzione dell’originale – perlopiù realizzato su supporto cartaceo molto fragile – negli usi di consultazione e riproduzione, fino alla stampa in scala 1:1

La risoluzione di acquisizione è stata fissata a 300 PPI, con una profondità colore di 24 bit (8 bit per canale R-G-B).

In considerazione delle dimensioni degli originali (fino a 180 cm di lunghezza) e della risoluzione di acquisizione, è risultato ideale l’utilizzo di fotocamere digitali con dorso digitale a scansione, o di sistemi equivalenti, attrezzate con un sensore CCD trilineare che esegue la scansione del piano focale in grande formato.

Per evitare distorsioni geometriche nelle riprese e semplificare il mantenimento del parallelismo tra piano focale e originale da digitalizzare, è stata adottata una posizione di ripresa zenitale, mentre l’apposizione di due scale metriche ortogonali tra loro e dei target Kodak Color Separation Guides and Gray Scale Q13, ha costituito il punto centrale del sistema di controllo della fedeltà metrica e cromatica.

E’ stato utilizzato un sistema di illuminazione a luce fredda priva di IR e UV.

Requisiti della digitalizzazione:

  • 300 PPI sulla dimensione dell’originale senza mosaicatura
  • profondità di colore 24 bit RGB
  • parallelismo del piano di ripresa
  • fedeltà cromatica: apposizione di color guides, a colore e in scala di grigi
  • fedeltà metrica: apposizione di scale metriche nei due sensi

Digitalizzazione

Catalogazione

Catalogazione

Per la catalogazione dei disegni e delle fotografie si è adottato lo standard ICCD, previsto dalla normativa ministeriale, apportando rispettivamente alla scheda OA-D e F i necessari adeguamenti minimi; in particolare, si sono definite le liste di vocaboli controllati sia per i materiali moderni dei supporti, sia per le tecniche di rappresentazione e di tracciamento grafico.

Partner

  • Soprintendenza per i Beni Architettonici,
    per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico,
    Artistico e Demoetnoantropologico di Venezia e Laguna

Partner